Filosofo e logico francese. Insegnò Logica a
Chartres e forse a Parigi; nel 1121 partecipò al Concilio di Soissons,
sostenendo la dottrina di Abelardo, e nel 1140 divenne cancelliere della scuola
di Chartres, succedendo a Gilberto Porretano. Tra i primi studiosi del Medioevo
a conoscere le opere logiche di Aristotele, fu anche tra i primi assertori della
logica aristotelica e uno dei più importanti rappresentanti del
Platonismo medioevale. Si occupò di problemi cosmologici, nel tentativo
di conciliare la narrazione della Genesi con le suggestioni platoniche e
neopitagoriche e considerando il rapporto tra Dio e le sue creature come una
dialettica in cui l'Uno (Dio) contiene già in sé le forme di tutte
le cose (il molteplice). Nella sua dottrina trovano un punto di incontro
scienza, lettere e filosofia, della quale la teologia si pone come il momento
più alto. Degli scritti di
T. si ricordano il commento alla
Genesi "secundum physicam", il manuale sulle arti liberali
Eptateuchon, i vari commenti a Boezio e al
De inventione (m.
Chartres 1155 circa).